giovedì 17 maggio 2012

Governo e calamità naturali, governo calamità naturale

Nel decreto di riforma della Protezione Civile che è stato oggi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, si scopre che il Governo ha rimosso il suo dovere di rimborso dei cittadini per i danni in cui potrebbero incorrere nel caso di calamità naturali. Mi domando se questi signori stiano scherzando. In via sperimentale, oltretutto, è possibile allargare le proprie polizze assicurative in modo da coprire anche simili eventualità. In via sperimentale, mi raccomando, non c'è mica bisogno di correre. In fondo, date le scarsissime alluvioni che si verificano in Italia (...) e dato il fatto che non ci troviamo affatto (...) in un paese ad altissimo rischio sismico, quali problemi dovremmo temere? Praticamente, un terremoto distrugge centinaia di case e, data anche la ridente situazione economica, i cittadini vengono lasciati allegramente in mutande. La popolazione è fin troppo sotto stress per fin troppi motivi, non credo proprio che questa trovata sia lungimirante da parte del governo, credo invece che si sia creata così una possibile fonte molto pericolosa di tensioni sociali fortissime. Lo Stato non può essere lo Stato solo quando si tratta di riscuotere le tasse, lo Stato deve proteggere i suoi cittadini. Senza garanzie di questo tipo, su quali basi si può fondare una coscienza collettiva, una base di fiducia che consenta di superare anche i momenti difficili come quello che stiamo passando?

4 commenti:

  1. bon...ho sentito abbastanza...è ora di trasferirsi in Svizzara ormai.

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    1. davvero, pensa che oggi ci siamo salvati, mi dicono, perchè la legge non entra subito in vigore...sennò poveri Emiliani

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