martedì 15 maggio 2012

Niente vacanze per gli Italiani

vacanze a casa
Secondo le stime dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, solo il 34% degli Italiani quest'ano potrà permettersi di andare in vacanza. Il dato è, ovviamente, figlio della crisi che stiamo vivendo e non può essere minimamente trascurato.
 Praticamente, due famiglie su tre non andranno in vacanza. In una situazione del genere, come si possono fare discorsi allarmanti riguardo alle tensioni sociali, come da una settimana circa fanno il governo ed i suoi esponenti, senza prendere nessuna seria misura? L'aumento delle tasse ha creato soltanto depressione nel Paese. Nessuno consuma più, nessuno va più in vacanza, tutti hanno paura a spendere soldi oggi che potrebbero rivelarsi fondamentali un domani, specie se dovessero rendersi necessarie manovre ulteriori. Se ci aggiungiamo anche che il prezzo della benzina è alto a livelli esorbitanti, è ovvio che anche l'opportunità di passare qualche giorno al mare diventa proibitiva per gran parte delle famiglie. Ci sono cose, nella vita, molto peggiori del non poter andare in vacanza. Quello che però mi chiedo è, per cosa i lavoratori stanno facendo i sacrifici che gli sono richiesti? Per quale prospettiva? Per la propria vita e la propria famiglia, di certo. Tuttavia, non è forse diritto di un uomo poter godere dei frutti del suo lavoro? Come può pensare, il governo, di essere apprezzato per aver ridotto questo Paese ad un insieme di persone senza gioia né speranza, piene di difficoltà per non potere spesso permettersi niente che sia, anche minimamente, superfluo? 
Poco tempo fa sono stato ad un concerto, durante il quale il cantante ad un certo punto ha detto che teneva a cantare in quella zona particolare dell'Italia, perché era la zona della gente che si vuole bene. Vedo intorno a me tanta gente che si vuole bene e che sarà forte, e credo che non sia per via della zona, credo sia così in tutta Italia. Siamo un popolo forte, ma ci stanno strangolando. Io, nella vita, sono stato fortunato, tante volte, per tanti motivi. Quello che non voglio vedere sono persone costrette, per le responsabilità politiche e le scelte che altri hanno fatto e che loro subiscono e basta, ad aggrapparsi solo alla voglia forte di volersi bene o, prospettiva peggiore di qualsiasi crisi economica, rinunciare anche a quella.

Nessun commento:

Posta un commento