venerdì 8 giugno 2012

Bersani allo scoperto, Pd coi moderati


Il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha oggi dichiarato che il Pd sarà alleato alle prossime elezioni con forze moderate e liste civiche, senza fare ammucchiate. Finalmente, non ci sono più dubbi sul fatto  la strada intrapresa dal partito sia sempre più quella del centro e non certo quella della sinistra, come del resto dimostra ampiamente l'appoggio ad un governo che di sinistra non ha fatto proprio niente. 
Bersani, con questa mossa, si vorrebbe assicurare un posto ai piedi del pio Casini, compagnuccio di recenti merende con il quale l'intesa sembra essere sbocciata felicemente. Sono veramente lieto che il partito composto per due terzi da ex militanti ds e pci abbia intrapreso questa via tortuosa verso la moderazione, via lunga ma che saprà ripagarli certamente con un posto in paradiso in un'altra vita. Del resto, in tempi di crisi i valori della sinistra non possono certo essere rappresentati da questo branco di allegri annuenti, pronti ad assecondare qualsiasi sanguinaria proposta del governo per prosperare nel Grande Mare del Centro, pieno di pesci moderati che tutti cercano ma di cui, francamente, si stenta a definire un'identità. Bersani non era adatto a fare il leader di centrosinistra: non è mai riuscito a superare le evidenti difficoltà nel pronunciare la parola "patrimoniale" e l'orticaria lo affliggeva ogniqualvolta si rendesse necessario un fiato contro le riforme assassine dei lavoratori dipendenti, diciamolo pure, essere di sinistra non è di certo il suo talento naturale. Resta ora l'irrefrenabile (...) curiosità per sapere cosa ha intenzione di fare per conquistare il centro il novello Napoleone, si ipotizzano genuflessioni varie, lunghe letture di Manzoni passeggiando per i parchi pubblici (guardando male i giovani con la musica nelle orecchie) e un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, senza però fermarsi troppo in Spagna dato l'altissimo rischio di venire contaminati dalla Movida, vera e propria aberrazione per ogni spirito sinceramente moderato. Nel frattempo, il Paese si chiede come mai l'estrema sinistra e l'estrema destra (che poi sono semplicemente la sinistra e la destra) siano rimasti gli unici argini a non cedere di fronte alla piena del fiume moderato, irresistibile divoratore di nomine e poltrone che continua la sua strada per diventare una compiuta pozza di fango...

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