domenica 8 aprile 2012

Finanziamento ai partiti, sono solo parole...

Dopo lo scandalo della Lega e dopo lo scandalo del PD, sembra che il mondo politico si stia dando da fare per cambiare la normativa attuale che consente, sostanzialmente, a ciascuno di fare il porco cavolo che gli pare. La questione è semplice, noi li riempiamo di soldi, loro li spendono come gli pare, poi arrivano come tanti uccellini carini a cinguettare che bisogna cambiare il sistema. Pensare che siamo in mano a gente che si fa soffiare milioni di euro sotto il naso senza accorgersene fa venire il vomito (ammesso che sia vero...). Ora, cosa vorrebbero cambiare? E' probabile che, in una certa misura, il finanziamento ai partiti sia necessario, per non far dipendere tutto da interessi che potrebbero non essere sempre quelli dello Stato (...). Per evitare che la politica diventi una cosa solo da ricchi, anche. Ma che Bersani venga a dirmi che per legge i bilanci dovranno essere certificati, è una cosa che mi fa quasi piangere. Mi sembra proprio che quello debba essere il minimo.  Penso che dovremmo arrivare ad un sistema in cui il finanziamento sia solo ed esclusivamente un rimborso per le spese sostenute in campagna elettorale. Questo però effettuato in maniera diretta. Mettiamo che il Pd sostenga di aver sostenuto spese per trenta milioni di euro. Non un centesimo di questi dovrebbe andare al partito, sarebbe lo Stato che, direttamente, pagherebbe chi ha stampato i volantini, chi ha fornito servizi di altro tipo, chiunque abbia insomma collaborato alla campagna. Con una cifra massima prestabilita. E con un costo, ad esempio, del singolo volantino, che per legge non possa oltrepassare un dato limite. Si potrebbe addirittura arrivare a fare una sorta di "zecca di stato del materiale elettorale", se non fosse che poi ci metterebbero sempre le mani i politici. Ovviamente l'idea è piuttosto utopica e altrettanto ovviamente avrà mille controindicazioni che ora non mi vengono in mente (se vengono in mente a voi, commentate...) ma, se non altro, i soldi in mano, almeno pubblici, questa gente non li avrebbe più. Potrebbero così darci, forse, dei motivi in meno per prenderli tutti a sassate...

6 commenti:

  1. a meno che i fondi non vengono depositati sulle banche allora si che la musica cambia.
    Per esempio:
    io do per la campagna elettorale del PdL un tot e glielo verso su un conto in banca. Poi se quel tot finisce sono affari del partito.
    Il concetto di "rimborso" è sbagliato ! Deve essere un "esborso" a senso unico, così si da a tutti il giusto e non più di una certa cifra.

    poi propongo di stipendiare i politici con i buoni del tesoro. Visto che il debito deve ridiventare di proprietà degli italiani perchè non cominciare da loro. Poi se lo spread sale vedrai che hanno tutti gli "interessi" a farlo scendere.. ahuauhhyuahuahuahu

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    1. penso che quella dei BOT sarebbe una gran bella mossa, anche se poi i Monti della situazione sarebbero sempre lì a governare dato che loro non di certo in grado di abbassare lo spread, dato che sono bravi solo a fare figuracce;)
      Sono assolutamente d'accordo sul massimale alle spese, anche. Se gli sta bene bene, sennò zapperanno per guadagnare qualcosa in più da spendere in campagna elettorale.

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  2. I rimborsi elettorali invece devono esistere in quanto il finanziamento privato porta solamente un aumento della corruzione ed un incremento nelle politiche lobbistiche (o addirittura ad personam)!!!
    Quello che è sbagliato è che i rimborsi vengano calcolati sul numero di voti ottenuti, generando così delle "plus valenze" tra quanto speso e quanto rimborsato, rendendo possibili gestioni "attive" (per usare un eufemismo) della liquidità.
    Mi piacerebbe invece che una parte della retribuzione fosse commisurata in Titoli di Stato (a varie scadenze) come fossero stock option per il management.

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    1. io insisto sul fatto che i partiti i soldi non li devono vedere. Secondo me gli si dice avete da spendere tot, come volete spenderlo? Arrivata la comunicazione delle spese, lo Stato paga direttamente i fornitori e mai i partiti. Non ci vedo particolari controindicazioni. Purtroppo la vedo dura nel frenare le influenze dei privati, ma non è che con il finanziamento pubblico le cose siano diverse...

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    2. Sì ma così si formerebbero una miriade di partitini senza nessuna reale possibilità di competere per alcun seggio (anche parchè molti sarebbero guidati da fomentati) che si presentano alle elezioni con gli stessi fondi di partiti "importanti", con un bacino di sostenitori ben più rilevante rappresentando così un costo inutile per le casse dello Stato.
      Sul proposito ho appena letto del Movimento Nazionalista Lombardo
      http://www.movimentonazionalistalombardo.com/

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    3. Beh non so se sarebbe proprio come dici tu, perché per presentarsi alle elezioni dovrebbero comunque consegnare un gran numero di firme (magari si può alzare qualora risultasse inadeguato) e, in linea generale, tra i partiti che possono presentare tale numero non ci vedo niente di male nella parità di potenzialità economiche, di certo più garantita dallo Stato con un massimale comune...

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