mercoledì 3 ottobre 2012

Siamo così innocenti?

2/10/12 di Andrea


In questi giorni si leggono innumerevoli articoli, si ascoltano dichiarazioni dove sembra che l’unico obiettivo di una politica malata sia  fare pulizia. Pulizia, termine  a dir poco curioso e fuori luogo se pronunciato da chi è stato sorpreso con le mani nella marmellata. Pare che tutti,ma proprio tutti, si dissocino da quello che in Italia è divenuto consuetudine  da molto tempo, troppo tempo. Leggo di  giornalisti stranieri  che, additandoci come popolo dalla memoria corta, definiscono paradossale la situazione italiana; si pensava che con  tangentopoli la classe politica italiana avesse toccato il fondo e che con  Craxi e tutta quella corruzione per gli appalti pubblici ci si sarebbe convertiti a una politica più pulita,almeno in apparenza. Questo non è chiaramente successo altrimenti non saremmo qui a discuterne. Il fatto è che la classe politica ha affinato la capacità di appropriarsi di soldi che non gli competono,cosa intollerabile specialmente in un periodo dove si richiede di fare sacrifici. Cominciamo con l’evidenziare il problema della legge elettorale (“il porcellum”)che ha consentito a tante incapacità viventi di fare carriera in politica,ma è anche vero che  non possiamo incolpare questa legge di tutto, dal momento che  per esempio Fiorito come molti altri è stato eletto con le preferenze.
Il problema vero è che noi ci siamo disinnamorati della cosa più preziosa, che da tempi immemori permette alle civiltà di vivere in comunità: l’arte del governare, non del rubare come qualcuno ha erroneamente frainteso. Troppo spesso non ci siamo informati o abbiamo detto che non era affar nostro, quando in verità avevamo il dovere di vigilare; certo ci sono gli organi di garanzia per questo ma il primo a cui un politico deve rendere conto è al proprio elettorato. La chiave di tutto non sta tanto in chi ti rappresenta,quanto  in chi  ti legittima: l’elettore,colui che con l’esercizio del diritto di voto sancisce come rappresentante dei propri ideali e interessi un individuo. Certo è che da un corpo elettorale informato, critico e partecipe non può che uscirne una buona classe dirigente. Politica  è divenuta ormai  sinonimo di corruzione,clientelismo e malaffare, tutte “attività”  che trovano terreno fertile nell’ignoranza e nel disinteresse. Con questo non  ritengo che sia esente da colpa  chi ormai di questa casta fa parte da anni, ma in gran parte la responsabilità non è da attribuire a nessun altro se non a noi stessi, che abbiamo lasciato che ci inquinassero sotto il naso la “res publica” .

4 commenti:

  1. Più partecipazione sarebbe una soluzione.
    Più democrazia diretta e meno rappresentativa no.

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  2. Ma che ti ha fatto la democrazia diretta?

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  3. la democrazia rappresentativa ha fallito solo perché la base elettorale era di cattiva qualità,non discuto il metodo

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