sabato 2 giugno 2012

Papa e parata, che brutta giornata

Autore: Anthony Majanlahti http://www.flickr.com/people/93226994@N00 from Rome, Italy
Mentre in Emilia Romagna la gente è preda del timore per le continue scosse e per un futuro che appare quantomai incerto, ricorre la festa della Repubblica Italiana. Una festa che, nonostante le numerosissime voci contrarie spare per l'Italia, è stata celebrata con una parata militare costata tra i 2,5 e i 3 milioni di euro. Parata militare della quale, fondamentalmente, non frega assolutamente niente a nessuno, buona solo per mettere in mostra forze dell'ordine come se fossimo nell'Ottocento. Forze dell'ordine, sia ben chiaro, che molto spesso si dimostrano molto più responsabili e coscienziose di chi governa le istituzioni, vedi i Vigili del fuoco e il malcontento mostrato dalle altre. Non sarebbe stato meglio rinunciare a spendere così inutilmente questi soldi e destinarli ad un aiuto alle popolazioni bisognose? E' ovvio che non sono i soldi della parata a fare la differenza globalmente, ma possono fare differenza per qualcuno. Cosa ancora più importante, oltretutto, possono dare alla gente il segnale che la politica e le istituzioni non sono completamente distaccate dal popolo. Mentre i partiti  sono considerati peggio della peste nel Paese, i loro vertici continuano a non capire che per ritrovare la fiducia della gente c'è ben altro da fare che provare ad accaparrarsi le prime file di una sfilata o la partecipazione al ricevimento quirinalizio. Dove sta il rispetto della gente? Il sentimento popolare viene continuamente calpestato, dimenticandosi che la sovranità appartiene al popolo e che quando il popolo fa sentire la sua voce è più importante di qualsiasi istituzione italiana. Il popolo si era espresso chiaramente, anche se un minimo di coscienza sarebbe stata sufficiente, ma la sua voce è stata messa da parte per lasciare spazio a giochi di rappresentanza e potere che poco hanno a che fare con chi, carabiniere, muratore o ingegnere, rappresenta la vera Italia. Un'altra occasione persa, insomma, della quale il pronostico era tristemente facile. 
Nel frattempo, a Milano, lo Stato spende altri tre milioni di euro tra Protezione Civile e forze dell'ordine per assicurare al Papa la sua presenza nel capoluogo lombardo. Tralasciando il fatto che il Papa dispone di risorse sufficienti per pagare di tasca sua una cifra del genere, attraverso il "piccolo" patrimonio a disposizione di Santa Romana Chiesa, ci si chiede se non si provi un minimo di vergogna, nel mondo cattolico, a tenere occupate Protezione Civile e forze dell'ordine per tre milioni di euro mentre in Emilia manca l'assistenza e manca qualcuno che possa recuperare non so, la televisione di una donna anziana da una casa pericolante? Mai pensato che la Chiesa dei nostri giorni abbia una coscienza civile, tuttavia stavolta mi sembra che se ne siano passati. Non ci scordiamo di aggiungere ai tre milioni la cifra messa a disposizione dalla Regione Lombardia, ad opera del pio Formigoni. Stato e Chiesa sono da troppo tempo lontani dalla gente, cosa che può anche riguardare solo loro, ma che li rende assolutamente inadatti a servire cittadini e fedeli con la loro gestione attuale.

8 commenti:

  1. E' vero anche che l'indotto generato dalla visita del Papa sarà di decine di milioni di euro e sarà una bella boccata d'ossigeno per il settore turistico che è il primo ad essere toccato in periodi di crisi, quindi benvenga il Papa, il Dalhi Lama, Maometto o Maradona finchè generano economia!
    Per quanto riguarda le forze dell'ordine non penso proprio che ci sia bisogno di toglierle a Milano per maandarle in Emilia (dove probabilmente sono insufficienti).

    RispondiElimina
  2. Si, quello che dici ha più che senso, tuttavia avrebbe avuto lo stesso indotto anche se lo avesse pagato del tutto lui. Lo Stato ha il dovere in certe situazioni di concentrari gli sforzi (e la protezione civile) dove servono maggiormente. Il Papa avrebbe dovuto capire e sopperire di tasca sua o rimandare, stiamo parlando di gente che ha un determinato potere economico, non di una manifestazione di universitari senza un quattrino...

    RispondiElimina
  3. Ma questo sta alla coscienze del Papa e del Clero che rappresenta (e quindi ognuno si può fare un'idea precisa su chi pregare); lo Stato non può imporre che un leader religioso dia un "rimborso spese" per l'organizzazione necessaria alla sua visita.

    RispondiElimina
  4. Ah no? E perchè no?...lo so che sono un sognatore...

    RispondiElimina
  5. Perchè al Dalai Lama non lo chiederesti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non mi risulta che per il Dalai Lama siano mai stati spesi milioni di euro, non Italiani. Detto questo, li chiederei anche al Dalai Lama, ai sacerdoti ortodossi, ai druidi e agli astrologi babilonesi. Se il tuo commento era invece una provocazione tesa al dire che io sarei solo contro il papa, non sono solo contro il papa. Per precisare, considero comunque il Dalai Lama milioni di volte superiore a Ratzinger.

      Elimina
    2. Questi sono punti di vista.

      Elimina
    3. Ovviamente lo sono, il blog esiste apposta:)

      Elimina