lunedì 16 aprile 2012

Passera ci prende in giro

Ieri, durante un' intervista, il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera ha dichiarato alcune cose che mi fanno seriamente pensare che chi ci governa sia convinto profondamente dell'inettitudine della maggior parte della popolazione. Se così non fosse, non si sarebbe permesso di prenderci in giro con parole come quelle che gli ho sentito pronunciare. Le due cose maggiormente incriminate sono che il governo ha proceduto a stimolare la crescita attraverso le liberalizzazioni (!) e che è orgoglioso del suo passato di banchiere, perché tra le altre cose le banche italiane anche durante la crisi non hanno mai fermato il credito. Ora, va bene tutto, ma qui si sfiora il ridicolo. Sulle liberalizzazioni mi sono già espresso in passato, in sostanza non si è liberalizzato proprio niente, il Paese è schiavo di Federfarma e di tutte le altre lobby che, più o meno grandi e più o meno a ragione, ci tengono ancorati e non ci fanno crescere. Niente sui notai, sui Taxi, sulla benzina, niente su niente. Con la solita considerazione, cioè che vogliono farci diventare un paese simile agli Stati Uniti fingendo di dimenticare i fattori che hanno fatto grande la loro economia e ricordandosi solo quelli che li rendono invece spesso una macelleria sociale. Sul secondo punto, però, ci sarebbe veramente da sganasciarsi dalle risate. Chi scrive, per fortuna o sfortuna, ha una laurea breve in Scienze Economiche e Bancarie. Ho sentito ogni singolo professore dei miei corsi, sull'argomento, dire che le banche non concedono più credito. Ho sentito personalmente il responsabile del credito della più grande banca di investimenti italiana dirci che oggi non è come anni fa, che le cose sono cambiate. Tralasciando le ragioni per le quali questo avviene, cosa porta Passera a fare un'affermazione del genere? Se si vuole giocare sulle parole, si può dire che finché viene concesso anche un minimo di credito esso non è fermo. Ma è opportuno farlo? Anche tragicamente, in questi giorni le sue parole vengono palesemente smentite (vedi casi di suicidi tra gli imprenditori). Le difficoltà ci sono per il sistema finanziario come per tutti, mai nessuno credo abbia pensato che le banche siano enti di beneficenza, tuttavia hanno certamente più responsabilità nella crisi di tutti noi e, nonostante questo, sono molto tutelate e hanno un'influenza senza pari sull'economia del Paese. Fanno i loro interessi e sicuramente è loro interesse concedere credito per guadagnarci, è un discorso complesso da affrontare. Mi chiedo solo la ragione che possa spingere una persona che sicuramente sa queste cose molto meglio di me a dire una cosa del genere...

Nessun commento:

Posta un commento